Femminaccie impudentissime

Femminaccie impudentissime

Infermiere volontarie e assistenza ai feriti nella difesa della Repubblica Romana del 1849

Cinzia Dal Maso

Dal 30 aprile al 30 giugno del 1849 la disperata difesa della Repubblica romana assediata dall'esercito francese vide lo straordinario impegno di volontari provenienti da ogni parte d'Italia e perfino d'Europa.

Allo stesso tempo nelle ambulanze e nelle corsie degli ospedali alcune donne combattevano una battaglia silenziosa: erano le infermiere volontarie reclutate dalla principessa Cristina Trivulzio di Belgiojoso per curare i feriti, anche quelli avversari.

Non conobbero riposo e si sottoposero a fatiche estenuanti, senza temere le bombe che colpivano i locali dove operavano, eppure scrittori e giornalisti reazionari le apostrofarono con i peggiori epiteti, chiamandole «donne d'equivoca fama», «svergognate», «femminaccie impudentissime».

Secondo Pio IX i miseri infermi erano stati spesso costretti a morire «fra le lusinghe di sfacciate meretrici». Con questo libro si cerca di rendere onore a donne coraggiose che seppero precorrere i tempi senza tenere conto dei pregiudizi.


ISBN: 9788894671926

Pubblicato da: Dunp Edizioni

Pubblicato il: 25/07/2023

Formato: Cartaceo

Pagine: 144

Dimensioni: 19x27


Prezzo

22.00€

Dal 30 aprile al 30 giugno del 1849 la disperata difesa della Repubblica romana assediata dall'esercito francese vide lo straordinario impegno di volontari provenienti da ogni parte d'Italia e perfino d'Europa.

Allo stesso tempo nelle ambulanze e nelle corsie degli ospedali alcune donne combattevano una battaglia silenziosa: erano le infermiere volontarie reclutate dalla principessa Cristina Trivulzio di Belgiojoso per curare i feriti, anche quelli avversari.

Non conobbero riposo e si sottoposero a fatiche estenuanti, senza temere le bombe che colpivano i locali dove operavano, eppure scrittori e giornalisti reazionari le apostrofarono con i peggiori epiteti, chiamandole «donne d'equivoca fama», «svergognate», «femminaccie impudentissime».

Secondo Pio IX i miseri infermi erano stati spesso costretti a morire «fra le lusinghe di sfacciate meretrici». Con questo libro si cerca di rendere onore a donne coraggiose che seppero precorrere i tempi senza tenere conto dei pregiudizi.